Cinque custodi proteggono il tempio del vino a Tenuta Mara. Nel cuore produttivo dell’azienda biodinamica, aleggia lo spirito antico di diverse culture del mondo; proviene da figure tondeggianti simili a budda-guerrieri che si impongono con la loro presenza ieratica nell’area da cui si accede ai luoghi ‘sacri: la Tinaia, la Bottaia, la Cantina.

Sono sculture di Matteo Pugliese. L’artista milanese, classe 1969, riconosciuto a livello internazionale, è noto per i suoi Extra Moenia, uomini imprigionati nei muri che lottano dolorosamente per emergere e tornare a vivere e ad esprimersi, come in Kyria opera del 2014, anch’essa parte della collezione di casa. Successivamente lo scultore risponde a questa battaglia esistenziale con la serie dei Custodi, dalla solida corporeità, posti a protezione di un ambiente, in cui le armi e le corazze simboleggiano la fermezza interiore; presenze rassicuranti che infondono fiducia e forza. Incontriamo una ad una quelle che hanno trovato destinazione nella tenuta.

Ecco il Custode Inuit (parola in lingua inuktitut che significa ‘uomini’), un possente e centrato cacciatore del piccolo popolo dell’Artico che discende dai Thule, gli originari abitanti delle regioni costiere dell’America settentrionale e della punta nordorientale della Siberia. Coperta di pelli innevate e armato di fiocina, questa figura protettrice rimanda ad una cultura profondamente radicata nel territorio, da cui la comunità cerca di trarre il meglio per sopravvivere e dove umani, animali e piante godono dello stesso rispetto. Un equilibrio e una convivenza armoniosa ancora oggi inalterati; dunque un cacciatore ma con regole severe, come rivela lo sguardo sicuro, imposte per usare saggiamente le risorse provenienti dalla terra e dal mare e garantire la sopravvivenza delle specie. Un custode di questi importanti valori, gli stessi su cui si fonda Tenuta Mara e a cui si ispira ogni giorno.

Matteo Pugliese, Custode Inuit, 2014

Le figure votive

Le figure votive e protettrici sono un tema millenario, presente in ogni religione e ricorrente nella storia dell’umanità, rispondendo ad un’esigenza interiore mai sopita.

Con questa ispirazione, i Custodi di Pugliese irrompono nel mondo secolarizzato contemporaneo, esprimendo un bisogno transculturale, quello di un sentimento religioso nei confronti dell’esistenza; non riproduce fedelmente o storicamente le sue figure, piuttosto crea un gioco di richiami, assonanze e suggestioni per esprimere la necessità dell’essere umano di affidarsi a qualcosa di trascendente per guidare le proprie azioni e mitigare la consapevolezza della propria finitezza.

 

Custode Yanomami
Custode Vaishrava
Custode Mursi
Custode Samurai IX