“Maraviglia” non è un termine coniato a caso. Tenuta Mara è un luogo ricco di ispirazione, di creatività e di arte. Oggi vi presentiamo Kriya, una scultura ricca di forza prorompente che non lascia indifferenti. Lo scultore che l’ha creata è Matteo Pugliese.

Kriya è un’opera d’arte che fa parte di una raccolta tematica di Matteo Pugliese chiamata “Extra Moenia” (fuori dalle mura). Si tratta di figure, anime, corpi che travalicano la dimensione e si propongono all’interlocutore con un dinamismo che sciocca.

La serie propone soggetti con, nei nomi degli stessi, chiari riferimenti alla classicità: Icaro, San Sebastiano… accostati a tematiche più contemporanee (Linea, Luce, Box…).

Nel caso di Kriya, emerge dalla parete una persona dalle mani contratte e dall’espressione sofferente. Il muro, in cui sembra intrappolato l’uomo, lo trattiene con energia.

Kriya è un nome molto particolare, con una radice etimologica molto affascinante.

Kriyā è un termine sanscrito che deriva dalla radice sanscrita kri, che significa “fare”. Kriyā significa “azione, azione, sforzo”. Anche la parola karma deriva dalla radice sanscrita √kṛ (kri) कृ, che significa “fare, realizzare, eseguire, compiere, provocare, produrre, preparare, intraprendere”.

Ed è proprio in questo culmine gestuale, in questo “fare” di Kriya che esplode la forze e il pathos di una scultura che lascia senza fiato.

Matteo Pugliese
Matteo Pugliese, “Kriya”, bronzo, 2014, 68x65x20, dettaglio

Qualcosa da sapere su Matteo Pugliese

Nasce a Milano, ma trascorre l’infanzia in Sardegna. Svolge studi classici a Cagliari, e per poi frequentare a Milano l’università. Si laurea in lettere con una tesi sulla critica d’arte.

Questo suo sapere classico, questo timbro “epistemologico” nella scelta dei soggetti, si rivela particolarmente prezioso per il rimando al passato che è sempre evidente nelle sue opere. Tuttavia, la grande innovazione energetica e materica che incarnano le sue figure, rivelano lo “smalto” forte del suo proposito artistico.

Di sicuro la materia, il bronzo, proposto come fosse grezzo e impastato, è la firma più evidente della sua personalità. Altro tratto forte da evidenziare sono le espressioni delle sue figure, una sorta di sequenza fisiognomica manierata che riempie e soddisfa il vuoto della parete o la nudità nobile dei corpi.

Si sente la loro vibrazione, la loro sofferenza, la loro energia, riempiendo spazio e dimensione per un risultato scenico e emotivo senza pari.

Matteo Pugliese
Matteo Pugliese, “Kriya”, bronzo, 2014, 68x65x20

È possibile ammirare Kriya nella sala pinacoteca di Tenuta Mara. Informatevi sulla prossima visita guidata compilando il form a questa pagina:

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Contemplate Kriya a lungo, ne vale la pena.