Un uomo d’altri tempi ci viene incontro, emergendo da un bosco e da una coltre nevosa insieme alla sua aquila; le pennellate vibranti sembrano catturare il tempo in divenire e nel volto barbuto del viandante, complice il titolo, riconosciamo il ritratto di uno dei massimi esponenti del Divisionismo italiano: Giovanni Segantini. L’autore del bel dipinto nella pinacoteca di Tenuta Mara è Billy Childish e L’uomo con l’aquila è uno dei suoi molti omaggi al grande pittore, a cui si sente profondamente legato.

Il vero nome di Childish è Steven John Hamper (nato a Chatham, in Inghilterra, nel 1959) e la sua è una personalità poliedrica, da sempre ribelle e anticonvenzionale: pittore, ma anche musicista, poeta, scrittore e fotografo. Con il suo stile impetuoso e vibrante ha rivisitato il noto Trittico della Natura (1899) del maestro, concentrandosi sul tema della Morte, ambientato tra le montagne svizzere che tornano poi in Abseiler, del 2012, dedicato a Tony Kurtz, famoso alpinista del secolo scorso, rimasto inesorabilmente appeso ad una corda, in seguito ad una valanga sull’Eiger.

Nella creazione delle sue opere, l’artista si ispira spesso all’idea del mondo bloccato dalla neve e dai ghiacci, che riescono ad intrappolare le navi e chi sfida la montagna; una forza seduttiva che ha provato fin dall’infanzia. Il potere del gelo diventa per lui metafora del tempo cristallizzato, un tempo sospeso che gli consente di fermarsi e intraprendere un viaggio interiore tra gli affetti personali, i luoghi vissuti, i personaggi del passato, come la figura di Segantini. Attraverso la pennellata di Childish, divisa ma approssimata, pulsante e carica di espressionismo, l’immagine riprende vita e, rievocando il simbolismo panteista del pittore vissuto fra le cime dell’Engadina, genera un flusso energico e intimo che pone ognuno di fronte al proprio destino.

Billy Childish, L’uomo con l’aquila, omaggio a Giovanni Segantini, 2014

“La tradizione è la piattaforma per la libertà. E spesso vista come un schiavitù, ma in realtà è la strada da percorrere”
Billy Childish