La storia della Tenuta Mara comincia nel giorno in cui Giordano Emendatori decide di concretizzare una sua grande passione, quella per il vino, dedicandosi alla progettazione e costruzione di una tenuta che intitola a sua moglie Mara, colei che è sempre stata l’importante sostegno in tutte le avventure della sua vita.

Dopo l’acquisto del terreno, nel 2000, sono trascorsi cinque anni prima di per poter impiantare il vigneto: sette ettari esposti al dolce sole della Romagna. Un’area vicino al borgo collinare di San Clemente, dedicata a un grande vitigno italiano: il Sangiovese.

Visitare Tenuta Mara significa vivere una straordinaria wine experience, unica nel suo genere. Un percorso della durata di due ore circa che, partendo dal parco e dalle opere d’arte ‘en plein air’, prosegue nel vigneto, dove nasce e cresce l’uva che diventerà ‘MaraMia’. Lungo il cammino, sarete cullati dalle sonorità delle note mozartiane diffuse lungo i filari da un sofisticato sistema di casse BOSE, così come dal cinguettio dei numerosi uccelli che popolano la Tenuta, un’autentica oasi naturale, simbolo di un ecosistema perfetto costruito con grande maestria nel corso degli anni.
All’interno, la visita ha inizio nella splendida sala della musica dalla quale, attraverso una scalinata che è anch’essa un’opera d’arte, si accede ai luoghi ‘sacri’ del vino: la Tinaia, la Cantina, la Bottaia.
Una meravigliosa esperienza sensoriale che si conclude con la degustazione del protagonista indiscusso di questa splendida e unica realtà: il MaraMia.

L'ambiente e la natura

La musica di Mozart e i canti gregoriani non sono gli unici suoni che accompagnano coloro che passeggiano tra i filari di Tenuta biodinamica Mara. L’orecchio è infatti sollecitato dal canto di numerosi uccelli che rivestono un ruolo fondamentale per preservare l’equilibrio biologico dell’ecosistema che sottende la partica dell’agricoltura biodinamica.

I vigneti si estendono per circa 11 ettari e prendono i nomi dai nipoti di Giordano e Mara Emendatori: Andrea, Indira , Achille e Mariana. Tutti rigorosamente coltivati seguendo i dettami dell’agricoltura biodinamica.

In più la loro nidificazione è un valido indicatore della salute e della biodiversità dell’habitat. Per questo sono state posizionate 550 cassette nido per uccelli, 70 cassette rifugio per i pipistrelli e 5 pareti nido per gli insetti. Ogni anno tutte le specie che popolano la tenuta sono oggetto di uno scrupoloso censimento da parte di un ornitologo.

I protagonisti