Artista di spicco dell’arte italiana del dopoguerra, Alberto Biasi (Padova, 1937) è uno dei massimi esponenti dell’Arte cinetica o Optical art e a Tenuta Mara ammiriamo una sua opera emblematica; si intitola Dagli un titolo! e dunque ci invita esplicitamente a partecipare al gioco cromatico, cangiante a seconda del punto di osservazione, tra i contrastanti giallo e violetto che si fondono generando un’esplosione di sfumature instabili, da interpretare liberamente, in base alle sensazioni che sollecitano.

Realizzata nel 2001, la creazione fa parte delle sue celebri Torsioni, sviluppate combinando forme geometriche classiche e realizzate con strisce di plastica bifacciali ritorte, posizionate in modo rigorosamente calcolato per ottenere quell’effetto di movimento apparente che è alla base del ‘cinetismo’ e vive solo in relazione alla reazione dello spettatore. L’immagine sembra espandersi in tre dimensioni ma è un inganno dello sguardo che si manifesta come una delle opzioni dell’esistere ed dell’essere in relazione con il mondo.

Questo nuovo linguaggio nasce e si diffonde negli anni sessanta in tutta Europa con un intento comune, quello di superare l’approccio individualistico dell’Informale e ogni spiritualismo ed espressionismo dell’atto creativo. L’artista è piuttosto un ‘operatore visivo’, avendo come punto di riferimento le scienze della percezione, in particolare la Gestaltpsychologie (psicologia della forma), e il fruitore è considerato come soggetto attivo dell’opera d’arte, come attore indispensabile del fare artistico. Sono queste le innovazioni sperimentate dal del Gruppo N, fondato da Blasi a Padova nel 1960 con Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, che sono tangenti e interconnesse alle ricerche di Bonalumi (nella pinacoteca ci sono Rosso e Blu), di Manzoni e Castellani, fondatori della galleria Azimuth, del milanese Gruppo T, del tedesco Gruppo Zero e dei francesi MOTUS e GRAV, confluenti nel movimento dell’Arte programmata, termine coniato da Bruno Munari ed Enzo Mari.

Le invenzioni optical di Alberto Blasi

Le invenzioni optical di Blasi risalgono agli anni sessanta, a partire dalle Trame del ‘59, primi oggetti reticolari sovrapposti, e dai Rilievi ottico-dinamici, dove compaiono le strutture lamellari; quindi le Torsioni e gli Ambienti con proiezioni come i Light prisms, ma ache dopo lo scioglimento del Gruppo N nel 1966, l’artista ha continuato a sviluppare questi temi. Negli anni Settanta elabora i Politipi, intrecci multipli di più listelli su diversi piani, e dagli anni Novanta gli Assemblaggi, con maggiore tensione tridimensionale, fino alle più recenti sculture in acciaio.

 

Alberto Biasi, Dagli un titolo!, 2001