Con la sua opera Mutazione, Tony Palmisani ci trasporta in un’altra dimensione, nello spazio profondo, tra energie in trasformazione. In primo piano appare un vortice luminoso, che sembra una galassia rotante intorno al suo buco nero, sullo sfondo vibrano interferenze di onde elettromagnetiche, o forse fasci di radiazioni emergenti dal vuoto cosmico, e tutto appare pervaso dalla materia oscura, resa al meglio dalla materia pittorica nera, densa e grumosa, che fa esaltare al massimo il contrasto tra luce e buio.

La maestria dell’artista sta proprio nel superare la forma, attraverso il colore, e nel trasfigurare il segno come manifestazione espressiva interiore che apre all’immaginazione ed entra in contatto con lo spettatore. In quest’opera, Palmisani richiama l’arte informale di Lucio Fontana, in particolare i suoi ‘concetti spaziali’ circolari e la loro libertà di movimento oltre la superficie della tela, e anche se non interviene con buchi e tagli come il maestro, con Mutazione supera ogni staticità e bidimensionalità della superficie.

Il colore fluisce, si allarga e si restringe, si addensa e si diluisce, secondo la gestualità dell’artista, e si compone toccando le corde dell’emozione; ne emerge una sensazione di infinito, di smarrimento di fronte alla grandezza e al mistero dell’universo, di estasi nell’ammirare la sua bellezza, ma anche di consapevolezza di essere parte di un tutto, dove le particelle e gli elementi sono in continua evoluzione. Se la scienza porta a sempre nuove scoperte e teorie affascinanti sul funzionamento del micro e macro cosmo, l’arte ne apre le porte della percezione.

Un’altra esperienza unica da fare ammirando i dipinti astratti di Tony Palmisani a Tenuta Mara che, oltre a Mutazione accoglie Cavallo, Onde e Bataclan.

 

Tony Palmisani, Mutazione