L’arte astratta di Tony Palmisani è pura espressione di pensieri ed emozioni personali che si trasformano in sentimenti universali e ancestrali, sia nell’ispirarsi alla natura, come nelle opere di Tenuta Mara, Cavallo, Onde e Mutazione, sia nella risposta a fatti di cronaca che lo hanno colpito profondamente, che non racconta o raffigura, ma piuttosto evoca tramite il colore dipinto con gesto spontaneo, toccando nel profondo l’animo umano: è il caso di Bataclan.

Il titolo immediatamente richiama alla mente la sanguinosa sparatoria avvenuta nella storica sala da spettacolo di Parigi, dove sono rimaste uccise novanta persone, la più terribile degli attacchi terroristici di matrice islamica sferrati nel 2015 nella capitale francese. Guardando il dipinto ci colpisce immediatamente la forza violenta dei proiettili che si incrociano, sono tracce solcate nel colore che dilaniano lo spazio, tutto si confonde, restano il terrore, la paura e il dolore. Palmisani non usa il rosso per evocare il dramma, preferisce l’azzurro, per mostrare la serenità violata, l’intelligenza sfregiata, l’umanità vittima dell’odio grigio che avvolge e contamina l’atmosfera.

Come sempre l’artista ci trasporta nel suo mondo e lascia a noi interpretare la forza del colore che scuote i sentimenti. La sostanza della tragedia si trasforma in sostanza dipinta e viene percepita dai nostri sensi come sensazione viva, quella di esseri umani sempre in lotta tra il bene e il male.

 

Tony Palmisani, Bataclan