Rose bianche e gialle, ranuncoli, garofani, dalie, ci sono anche i narcisi, un tulipano nero, e un fiammeggiante gladiolo rosso. Un’altra favolosa composizione floreale fa bella mostra di sé nella pinacoteca di Tenuta Mara, è un mazzo di fiori ‘grezzo’, Grobes blumenstück, al naturale, del pittore austriaco Franz Xaver Andreas Petter, dipinta nel 1832.
Anch’egli allievo, dopo il più anziano Joseph Nigg, di Johann Baptist Drechsler all’Accademia di Belle Arti di Vienna, Petter propone un analogo modello di bouquet: un’esplosione di petali e corolle multicolori, animata da farfalle svolazzanti e accostata alle pesche e ai grappoli d’uva, come nelle opere del collega e, con titolo medesimo, del maestro che si trovano esposte in pendant nella stessa sala, dove è piacevole soffermarsi per ammirare i rimandi evocativi e le differenze tra una e l’altra.
Ecco che nel dipinto di Petter compare un nuovo elemento vivo: un uccellino su un ramo pronto a gustare il nettare dei fiori, da cui si genera un movimento circolare in grado di rendere la composizione molto realistica, vivace e fresca, quasi tangibile. La pittura ad olio su legno – come da antica tradizione fiamminga – rende infatti al meglio la luminosità e la vividezza dell’immagine dipinta; ne veniamo catturati e ci immergiamo nella sua bellezza armoniosa che continua a farci sentire attorniati dallo spettacolo della natura anche all’interno della Tenuta.
Franz Xaver Andreas Petter, Grobes blumenstück, 1832, olio su legno
La passione per la pittura ad olio
Petter, nato a Lichtental nel 1791 e morto a Vienna nel 1866, era figlio di un pittore di porcellane che avrebbe voluto fosse il suo successore, ma l’artista si appassionò maggiormente alla pittura a olio e si affermò come uno dei più importanti artisti di nature morte del periodo Biedermeier, non solo composizioni floreali, ma anche di frutta e paesaggi con fiori, continuando la tradizione e l’età dell’oro delle ‘nature in posa’.