Antonella Zazzera è un’artista di grande levatura. Nelle sue creazioni sottolinea, con grande intensità e forza, l’indagine materica e l’interazione con la luce.
Umbra, più precisamente di Todi, classe 1976. L’esplorazione sensoriale che da sempre la contraddistingue è definita da lei stessa un archetipo visivo e sensitivo. A questo approccio creativo, la Zazzera trova anche un nome dal fascino estrinseco: lo chiama “Segnotraccia“.
Tracce, segni, luci e spazi diventano le componenti principali del suo proposito artistico. Elaborazioni concettuali che, nella loro versione reale ed applicata, noi ammiriamo nella sua opera”Armonico CCXLIX” (una “maraviglia“, come amiamo definire le opere d’arte custodite a Tenuta Mara).
Il rame e la luce: pietre miliari del proposito artistico di Antonella Zazzera
“La luce è la vita nel mio lavoro, è ciò che rende dinamico il tutto, e ciò che fa dialogare l’opera “.
Antonella Zazzera
La scultura raggiunge traguardi espressivi di grande spessore: il metallo diventa plasmabile e all’occhio, grazie alla rifrazione della luce, appare morbido come un velluto.
Davvero l’opera d’arte dialoga con ciò che le circonda, diventando diversa in ogni momento del giorno a seconda del grado di illuminazione. La luce sul rame gioca, affascina, illumina e brilla ed è difficile resistere alla tentazione di accostarsi all’opera d’arte per dare un’occhiata alla lavorazione del rame da vicino.
Nell’ammirare, da pochi centimetri e da lontano, questa “maraviglia”, ci poniamo un interrogativo che secondo noi è condiviso: è una scultura appesa, o un quadro tridimensionale?
Lo stupore, la curiosità che l’opera instilla nel nostro intelletto è la prova della forza, della bellezza e del fascino che il rame di Antonella Zazzera esercita sul nostro intelletto.
Venite a vedere le nostre “maraviglie”, prenota una camera o una cena (minimo dieci persone). Saremo felici di accoglierti nella nostra Casa.